L’Artista del colore

La Biografia

 

Umberto Albanese nasce nel 1950 a Casarano (LE).

 Si laurea in medicina e si specializza in cardiologia presso l’Università di Pavia, parallelamente coltiva un profondo interesse per la pittura che affiancherà sempre alla professione di medico. Affascinato dai grandi dell’Impressionismo, dipinge figurativo rivolgendo sempre una particolare attenzione all’uso del colore.

 A partire dal 93 inizia l’attività espositiva, per diversi anni collabora con la Ken’s Art Gallery di Firenze  permettendo al suo lavoro di entrare in prestigiose collezioni d’oltralpe e negli USA e poi nel 98 di essere esposto all’Arte Fiera di Bologna. Sempre più aniconica, la sua pittura suscita l’attenzione di Mimmo Di Marzio che, facendo riferimento al fondatore del “ Blaue Reiter”, pubblica su “Il Giornale” nel maggio 99 un articolo dal titolo:“ Albanese: colore come musica “.

La fragilità umana, toccata così da vicino nello svolgimento della professione medica, non può non ripercuotersi sul suo lavoro dando origine ai cicli pittorici, opere sempre più intimiste nelle quali emergono  memorie e ricordi sedimentati, sensazioni e tensioni insite nella natura dell’uomo.

Al colore assembla impasti di sabbia, gesso, cemento e carta, rendendo così l’opera  più materica.

 Il riferimento iconografico lascia il posto a segni ancestrali, espressione di un codice non formale: un nuovo alfabeto più consono alla comunicazione dell’invisibile e dell’inesprimibile. I lavori presentano la superficie graffiata, talvolta incisa o scavata, quasi come se si volesse  cercare sotto quell’impasto di colore e materia, la verità, la risposta alle ataviche domande dell’uomo e a tutti i suoi perché. Come se rappresentassero l’umanità stessa e il suo inconscio, divenendo la pagina di un diario intimo, personale, e al contempo universale perché può essere letto e compreso da tutti.

Nel 2001 queste opere danno vita alla mostra “Sul baratro della verità” al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, una prestigiosa vetrina internazionale per la sua arte, che gli permetterà di ricevere numerose testimonianze di apprezzamento, tra cui quella di  Juan Antonio Samaranch, Presidente del Comitato Olimpico e di Pierre Pelou, Presidente del Comitato per le Arti delle Nazioni Unite. Questo successo viene coronato dall’acquisizione di due sue opere nella collezione dell’ONU e pubblicate nel volume “La Représentation de l’Umanité”, insieme a quelle dei grandi del 900 come Tapies, Chillida, Rauschenberg, Matta, Twombly.

Da quel momento, si susseguono ripetute personali in Italia, Corea, Svizzera, Francia, USA, Regno Unito e Messico. Nel 2011 partecipa alla 54ma Biennale di Venezia e due anni più tardi ritorna in Corea con la personale “Untitled” nel prestigioso Chung-A Art Center di Seoul, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia. La sua prima antologica, “Aristotelica”, curata da Toti Carpentieri viene presentata a Palazzo Vernazza di Lecce nel 2016 e l’anno seguente in Germania all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia.

Il lavoro di Albanese è censito a più riprese dalle maggiori testate nazionali e da riviste di settore anche internazionali

  • Il Giornale
  • Corriere delle Alpi
  • La Nazione
  • Il Gazzettino di Venezia
  • Il Giornale d’Italia
  • Quadri e Sculture
  • Hedge
  • La Gazzetta del Mezzogiorno
  • Il Quotidiano di Lecce
  • Accrochage
  • Nobligè
  • Le Dauphinè libere
  • Les Affiches
  • The Korea Times

nonché dagli organi d’informazione RAI.

Sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche : Museo Olimpico di Losanna, Museion di Bolzano,

  • Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate,
  • Civici Musei di Udine,
  • Cedars-Sinai di Los Angeles,
  • Artantide di Verona, Hochaday
  • Art Museum di Kalispell-Montana,
  • Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra,
  • Nestlè Research Center di Losanna,
  • Sbarro Art Collection di New York,
  • Confindustria di Lecce,
  • Fondazione ENPAM di Roma,
  • Ordine dei Medici di Lecce,
  • Chung-A Art Center di Seoul,
  • Palazzo OMS di Ginevra,
  • Grenoble International di Grenoble,
  • Consolato d’Italia di Chambery,
  • Bellini-Sheppard collection di Sydney.

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